Come strutturare la tesi: 6 consigli che non trovi nei manuali 
Se ti stai preoccupando di come scrivere la tesi, probabilmente stai pensando che il vero problema sia il tema, le fonti, o quel capitolo che sembra non decollare mai. Ma la verità è che il vero problema non è l’argomento, è come lo strutturi.

La maggior parte degli studenti si perde nel caos delle informazioni. Questo succede non perché non sappiano cosa dire, ma perché non sanno come organizzarlo.
Introduzione
È il tuo primo contatto con il lettore. È il momento in cui spieghi di cosa parlerai, perché hai scelto quell’argomento e qual è l’obiettivo del tuo lavoro. Rispondi a queste tre domande:
  • “Di che si tratta?”
  • “Perché è importante?”
    1. “Dove vuoi arrivare?”
Non deve essere lunga né complicata. Serve a dare il contesto, a far vedere che l’argomento ha senso e che c’è un problema interessante su cui hai deciso di lavorare.
Revisione della letteratura
Prima di immergerti nel "tuo" studio, bisogna capire cosa è stato detto prima di te. La revisione della letteratura permette di collocare la tua ricerca nel contesto attuale. Mostra come il tuo lavoro si inserisce in un dialogo più ampio. Ogni fonte ti aiuterà a capire meglio il punto in cui si trova la tua ricerca rispetto agli altri.
Metodologia
È la parte in cui spieghi come hai fatto la tua ricerca. È come dire al lettore: “Ecco passo per passo cosa ho fatto per arrivare ai miei risultati”.

Hai fatto interviste? Hai analizzato dati? Hai letto libri o articoli scientifici? Hai osservato un fenomeno? In questa sezione lo racconti chiaramente, spiegando quali strumenti hai usato, perché li hai scelti e come ti hanno aiutato a rispondere alla tua domanda di ricerca.

Non serve usare parole difficili: l’importante è che chi legge capisca esattamente come hai lavorato e possa anche rifarlo, se volesse.
Risultati
Qui mostri cosa hai trovato, senza ancora spiegare cosa significano. È la parte più “oggettiva” della tesi. Presenti i dati, le risposte ai questionari, le osservazioni, i numeri o qualsiasi cosa tu abbia ottenuto dal tuo lavoro.

Che siano numeri, osservazioni o tendenze, devi semplicemente esporli in modo che il lettore possa farsi un’idea precisa di cosa hai trovato. Devi essere chiaro, ordinato e preciso.
Discussione
Ecco la parte in cui prendi i risultati e li metti in relazione con le teorie precedenti, con le tue aspettative e con ciò che è emerso.

La discussione è il momento in cui esprimi la tua opinione, ma sempre supportata dai dati. Qui puoi fare domande, sfidare te stesso e la letteratura esistente, e soprattutto dare un valore aggiunto alla tua ricerca.
Conclusioni
Sono il punto in cui tiri le somme. Dopo tutto quello che hai scritto, qui rispondi alla domanda principale: “Cosa hai scoperto?” Deve sintetizzare in modo chiaro i risultati principali, offrire un'interpretazione del loro significato e, se richiesto, chiarire in che modo sono utili. Ricorda l’obiettivo iniziale e dire se è stato raggiunto.

Puoi anche proporre spunti per ricerche future o riflessioni su cosa si potrebbe approfondire. Breve, diretto, essenziale.
Il segreto della struttura perfetta
Dalla scuola alle ricerche universitarie, abbiamo sempre scritto, cercato fonti, spiegato concetti. Segui un flusso logico che accompagni il lettore dalla scoperta dell'argomento alla tua conclusione. Ogni sezione ha un ruolo preciso e, quando ben eseguita, rende l’intero lavoro più scorrevole e facilmente comprensibile. Ricordati che ogni parte della tesi si integra perfettamente con le altre.
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